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Come ho imparato a cucinare giapponese online

Per molti italiani appassionati di Giappone le restrizioni ai viaggi dovute al covid, in Giappone e qui, hanno significato una cosa in particolare: digiuno dal cibo giapponese. Sì, certo, manca anche viaggiare in generale, magari fare shopping o visitare i parchi, ma… avete presente quando vi prende la voglia di okonomiyaki? Oppure di omurice? E che dire dei dolci? Al solo pensiero la salivazione aumenta e la crisi d’astinenza è dietro l’angolo!

yakitori e menchikatsu
Yakitori e menchikatsu

Dopo mesi di blocco, quando ormai era chiaro che non sarei tornata a bordo di un volo diretto a Tokyo ancora per molto, mi sono decisa a fare buon uso del mio tempo. Sì, certo, prima avevo sfornato pizze come tutti, ma quelle erano di nuovo reperibili anche per me (un grande grazie ai pizzaioli veri!) e quella voglia era passata. Mi ero anche data ai dolci, ma in fondo le pasticcerie non hanno mai chiuso, quindi aveva poco senso. Era così giunta l’ora di passare a un nuovo livello: la cucina giapponese.

teishoku
Teishoku

Cercando in rete ho trovato diverse offerte di corsi online, che per lo più si dividevano in due grandi tipologie: video-lezioni registrate e appuntamenti interattivi. Le prime erano le meno costose, ma personalmente mi ispiravano meno. Se devo fare una domanda a chi chiedo, al gatto? No, non fa per me. Io devo interagire, devo poter dire “sì, chef!” come le trasmissioni tv insegnano!

E’ iniziata così una lunga serie di corsi di cucina giapponese casalinga, che continua tutt’oggi perché ormai è una passione consolidata. In tutto ho provato tre diversi tipi di corsi, due dei quali promossi da associazioni culturali italo-giapponesi (Fujikai e Kokoro) che hanno in comune un importante particolare: l’insegnante, Katsura Yumi.

Le ricette di Yumi-san sanno di casa, a volte sono quelle di sua mamma, altre volte sono le novità del momento in Giappone. Nelle sue indicazioni precise si trova tutto: quali strumenti usare, come sostituire un ingrediente che non si trova, cosa va preparato in anticipo e come.
Durante la lezione, poi, Yumi-san è sempre pronta ad aiutare e a rispondere alle curiosità dei suoi studenti sulle ricette o sulla cultura giapponese più in generale. E tra allievi ci si confronta e ci si aiuta come si può, a volte anche con consigli sugli acquisti.
Ecco cosa cambia, in meglio per me, tra un corso online preregistrato e un corso in diretta (che spesso si può rivedere anche in seguito). Se poi la cucina giapponese la insegna una cuoca giapponese, allora beh… non c’è niente di meglio!

wonton soup e negishio chicken
Wonton soup e negishio chicken

Yumi-san è anche stata così gentile da concedermi questa piccola intervista. Spero vi piaccia e vi sia utile!

(M) Ciao Yumi, grazie per la disponibilità. Posso chiederti da quanto tempo sei in Italia e da quanto insegni cucina giapponese?

(Y) Sono venuta qui in Italia per la prima volta a Salerno nel 2004 per imparare la lingua per 6 mesi. E poi a Bergamo nel 2008 … in totale quasi 14 anni. Ho cominciato a insegnare la cucina giapponese un gruppo in privato (nel 2011 o 2012), ora insegno nelle due associazioni.

(M) I corsi online sono stati una tua idea? Li avevi mai provati prima del lockdown? Come ti trovi a insegnare in questo modo?

(Y) Sì, la mia idea. Prima del lockdown facevo sempre dal vivo. Mi trovo molto bene perché posso insegnare la cucina a chi abita lontano, anche chi abita all’estero!! Posso dare all’occasione di fare la spesa da soli e cucinare da zero per tutti i punti da soli. Certo che è bello fare la lezione direttamente ma in genere faccio io la spesa e faccio cucinare in gruppo.

(M) So che offri due tipi di corsi: cucina giapponese casalinga in italiano e cucina casalinga giapponese e italiana in giapponese. Come sono i tuoi studenti? C’è differenza tra italiani e giapponesi?

(Y) Chiedo sempre di togliere l’audio durante il corso a tutti i partecipanti. Voi italiani siete capaci di fare conversazione cercando di mettere l’audio! Invece i giapponesi sono silenziosi 😆 E poi qualche partecipante giapponese misura gli ingredienti prima di lezione anche se non lo chiedo. È preciso.

(M) Pensi di continuare a tenere corsi online anche quando si potranno fare quelli tradizionali? Quali sono secondo te i lati positivi dei corsi online di cucina?

(Y) Certo che tengo anche il corso online. Soprattutto per chi non riesce a frequentare per il motivo della distanza. Il primo lato positivo è che non c’è bisogno di pensare alla distanza, il secondo è che tutti i partecipanti possono cucinare con il loro ritmo e possono avere l’esperienza da fare la spesa e cucinare tutto da soli.

(M) Se qualcuno che legge questa intervista volesse contattarti o sapere quali sono i tuoi prossimi corsi come potrebbe farlo?

(Y) Organizzo il corso per due associazioni :
1) Fujikai (Brescia) – associazione culturale (http://www.fujikai.it/html/attivita.html)
2) KOKORO (Bergamo) – associazione di cultura giapponese (http://www.kokoroassociazione.it/)
Hanno Facebook e Instagram. Ogni volta che organizzo i corsi di cucina loro pubblicano su loro sito e SNS.
Potete scrivere via email:
Fujikai: cucina@fujikai.it
KOKORO: corsi.kokoro@gmail.com

Anch’io pubblico sul SNS:
Instagram: yumika91
https://www.instagram.com/yumika91/
Facebook: La cucina casalinga italo-giapponese di Yumi
https://www.facebook.com/cucinagiapponeseyumi/

Grazie ancora Yumi, per l’intervista e per le tue fantastiche lezioni!

shortcake
Shortcake

Io seguo Yumi-san su Instagram e vi consiglio di fare altrettanto, non fosse che per vedere le sue bellissime foto. Sono sicura che vi faranno venire un certo appetito!
Ora invece vado a preparare qualche kareeman, mentre rivelo con “orgoglio di mamma” che le foto del post sono tutte mie creazioni, nate dai corsi online di cucina giapponese di Yumi. Molto meglio delle mie pizze fatte in casa, vi assicuro!

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